... e ovviamente il film originale, Apri gli occhi di Alejandro Amenabar!
Che dire… anche questo Vanilla Sky, seppure bastonato dalla critica e ancora di più dal pubblico, è uno dei film che non posso escludere tra quelli da me preferiti… Il bel faccione di Tom Cruise campeggia sul muro di camera mia…
Un film surreale, realizzato benissimo e con una fotografia da Oscar a dir poco.
La trama, praticamente ricalcata pari pari dal film spagnolo originale, arricchisce questo remake di situazioni e di immagini, momenti surreali, scene sospese tra realtà e sogno, tra il dormiveglia e il risveglio (la scena iniziale in una Times Square deserta è fenomenale), tra la vita e la morte, tra dubbi e zone d’ombra che saranno chiariti solo nel sorprendente finale, dalla cima di un grattacielo e sotto un cielo vaniglia stile Monet…
La vita si mescola con i sogni, l'inconscio e il subconscio del protagonista si materializzano, la vita diventa incubo…
Lo spettatore si perde continuamente e solo alla fine i pezzi del puzzle si ricompongono, le immagini sono chiarite, i personaggi sono svelati, e un volo finale chiude il cerchio.
Le idee confuse e mescolate si riorganizzano e trovano la loro collocazione. Nulla è lasciato al caso.
E indovinate chi dà allo spaesato Tom Cruise (mai così bello, seppure sfigurato e sotto una maschera per buona parte del film) una iniziale spiegazione? La DIVINA Tilda Swinton, versione manager multinazionale di una agenzia molto particolare, e centro della storia….
Ogni minuto che passa è un'occasione per rivoluzionare tutto completamente...
Un film ipnotico, zeppo di particolari, pieno di riferimenti alla musica, al cinema, alle immagini, con diversi piani narrativi intrecciati (o sarebbe meglio dire FUSI) l’un con l’altro, spiazzanti e che richiedono una seconda visione per poterli assaporare come si deve.
Il cast è eccezionale, oltre a Tom c’è Penelope Cruz (nello stesso ruolo di Apri gli occhi), Cameron Diaz ("la donna più triste che abbia mai tenuto in mano in Martini", “cattiva” ma innesco di tutta la vicenda) e l’immenso Kurt Russell (anche lui in un ruolo “sospeso” e chiarito solo alla fine).
La colonna sonora è formidabile, da non togliere più dallo stereo, con pezzi di REM, Radiohead, Paul Mc Cartney, Jeff Buckley, Sigur Ros, Chemical Brothers…. E Cameron Diaz! Esatto, nella soundtrack c’è il brano I fall apart cantata da una certa Julianna Gianni… Che altri non è che appunto la Diaz (che nel film si chiamava proprio Julianna – Julie – Gianni e che mostra appunto a Tom Cruise la copertina del suo singolo chiedendogli di commentare la canzone!).
Le scene finali, sulle note di Njosnavelin (The nothing song) mentre Tom dice a Penelope:
“Ci rivedremo quando saremo due gatti” non si scordano.
Basta aprire gli occhi e non accontentarsi di un sogno lucido...
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