venerdì 20 aprile 2007

Film al cinema: L'ombra del potere


"The Good Shepherd" ricostruisce, in modo certo molto romanzato, la storia dei servizi segreti statunitensi attraverso oltre quarant'anni di cospirazioni, intrighi e guerre di controinformazione che sono poi esplose in tutto il loro potenziale durante la guerra fredda. Il film è visto completamente dal punto di vista di Edward, interpretato da un ottimo Matt Damon. La parabola dell'agente Edward è una traiettoria discendente verso il nulla e la solitudine. Si tratta del resto di un uomo senza qualità, completamente passivo e incapace di prendere decisioni diverse da quelle che gli vengono imposte. Edward non è mai il motore dell'azione ma si limita, come un bravo soldato, a fare esattamente quello che gli viene detto, non solo nella vita lavorativa e "segreta" ma anche e soprattutto nella vita personale.
Bellissimo questo parallelo con il film di Spielberg, trovato su mymovies.it:
La sceneggiatura di Eric Roth rispolvera l'acutezza politica e morale del lavoro precedente, Munich. Entrambe le pellicole hanno al centro un personaggio la cui missione sembra essere quella di condurci verso uno stato di "giustizia universale". Entrambi i protagonisti vivono un lento senso di erosione del proprio animo. Se Eric Bana si libera lentamente di un peso fatto di frustrazione e rabbia, Edward Wilson (Matt Damon) nel "Buon pastore" si rinchiude, attraverso un movimento a spirale, in uno spazio, solo in superficie, portatore di protezione. Nei fatti, diviene complice della sua stessa ambiguità.
De Niro mette insieme un cast eccezionale, tra cui senz'altro spicca Matt Damon, qui impressionante “uomo di pietra”, completamente privo di espressioni, di slanci emotivi, di spontaneità e di senso dell'umorismo. Un travet che passa inosservato, perfetto agente CIA, con soprabito, cappello, occhiali e poca fantasia. E oltre a Damon, e allo stesso De Niro, troviamo Angelina Jolie, Alec Baldwin, Michael Gambon, Billy Crudup, William Hurt, Keir Dullea, Martina Gedeck, Timothy Hutton, Joe Pesci, John Turturro...
Davvero un sacco di nomi importanti per un film altrettanto importante, bello nella sua imponenza, maestoso quasi in certe scene, e in molte parti ammaliante con le sue immagini di pellicola "classica" fatta di inseguimenti, pedinamenti, bugie, fascicoli da nascondere e foto da decifrare, ma che resta troppo lungo, con troppi flashback che appesantiscono la visione, molte scene lente e d'atmosfera che un pò sfiancano. Non mancano i momenti più ritmati, e soprattutto nella parte centrale si verificano un sacco di avvenimenti essenziali per lo sviluppo della storia che tengono alta l'attenzione, ma la soglia spesso cala, così come scende spesso lo sguardo sull'orologio. Qualche taglio qua e là avrebbe giovato ad un film complesso e corposo quanto basta.
Le prove degli attori sono sensazionali, e se alcuni restano i fondo delle celebri comparsate, note di merito vanno a Matt Damon ma anche ad Angelina Jolie, a dimostrazione che i bei copioni la valorizzano, eccome. Bella, ma anche sfiancata da una vita di coppia inesistente e alla fine del tutto demoralizzata, un ruolo difficile e una parte riuscitissima.

1 commento:

Anonimo ha detto...

angelinaaaaaaaaaaaaaaaaa!
ehehehe
esterina