domenica 27 maggio 2007

Film al cinema: Pirati dei Caraibi - Ai confini del mondo



Tempi duri per i pirati. Un re tiranno ha ordinato che non ne resti nemmeno uno. Muoiano appiccati uomini, donne e bambini che abbiano mostrato pietà per quei filibustieri. Per contrastare l'ondata di terrore e le flotte della Compagnia delle Indie Orientali, capitanate dall'odioso Lord Beckett, non rimane che rintracciare i Nove Pirati della Fratellanza e tentare una strategia difensiva. Will, Elizabeth e il Capitan Barbossa raggiungono Singapore per procurarsi l'alleanza di Capitan Sao Feng, temibile pirata cinese col vizio del vapore. Ma si sa i pirati sono volubili e ciascuno nutre in cuor proprio un interesse personale: Will vuole uccidere Davy Jones e recuperare il padre alla vita, Elizabeth e Barbossa desiderano raggiungere Jack Sparrow ai confini del mondo, liberarlo dalla maledizione di Jones e riorganizzare con lui la Fratellanza, Lord Beckett, che ha al suo soldo l'Olandese Volante e il cuore del suo capitano, sogna di governare il mare e di spazzarlo dagli odiosi nemici. La capricciosa dea Calypso, regina degli abissi costretta in un corpo umano, deciderà le sorti dello scontro navale.



Recuperato il capitano Sparrow, accaparrato dal cattivo Jones e conservato quasi folle in un limbo bianco accecante e salato, il film di Verbinski salpa per mare eccedendo piacevolmente la misura e invadendo il racconto di battaglie spettacolari.

Solo alla fine si risolvono tutte le faccende in sospeso, e non solo Che fine ha fatto Capitan Jack, ma molte, molte e molte altre ancora! Una girandola di avvenimenti frenetici che nell'arco di 3 ore (il film dura davvero fino ai confini del mondo in pratica) sono ben incastrate e non arrabattate per "far prima" diciamo così, e per chi è rimasto piacevolmente sorpreso dal franchising non sono per niente pesanti ma anzi, sono una vera gioia per gli occhi e per l'immaginazione.

Scene spettacolari a dir poco, che surclassano di gran lunga quelle dei due precedenti capitoli... arrembaggi, cambi di strategie, granchietti a forma di sassi, vele spiegate, pirati internazionali, riunioni e divisioni, esotismo, esoterismo pure, colpi di scena e battaglie furibonde su mari in tempesta. Alberi abbattuti, cannonate assordanti, sciabole sferraglianti, abissamenti e ammaraggi scoperchiano letteralmente il mare e sguinzagliano la fantasia e il surrealismo di certe idee.

E non solo ci sono battute e scene che sono da ribaltarsi ma anche situazioni che, come Gore Verbinsky insegna, sono anche spaventose, inquietanti, "forti", penso all'inizio che mi ha lasciato senza parole (non si aspetta un incipit crudo del genere, soprattutto dopo il logo di casa Disney, o la scena del kraken.. addirittura il finale non del tutto consolatorio) o a momenti di più pathos.

Ai confini del mondo è un grande entertainment corale, ma nessun personaggio è lasciato abbozzato, alla molteplicità di personaggi il regista dedica equilibrate porzioni di attenzione, lunghe scene d'azione, effetti speciali a iosa, cura per un colpo d'occhio e considerando che si tratta di una “ciurma” caspita ce ne sono di scene e così il minutaggio della pellicola viene spiegato.

Si è rifatto allora l’erroraccio di Spiderman? Al terzo appuntamento, è accaduto qualcosa di simile: moltiplicazione di nemici, di amici, di fidanzate e persino di se stesso. A Jack Sparrow succede proprio questo, ma Gore Verbinsky si riesce a districare nella matassa degli eventi come il miglior Uomo Ragno tra i grattacieli, riesce a strafare con gusto e con ironia, non si prende sul serio e soprattutto dilata i tempi nella giusta misura, a differenza del bolso terzo capitolo dell’arrampicamuri by Sam Raimi.

Sopra tutto, sopra tutti, OLTRE, c'è un Jhonny Depp che supera se stesso, si sdoppia, si triplica, sogna, parla a ruota libera più che mai, corre, salta, comanda mille capitan Sparrow e ascolta e manda a fanculo la propria coscienza senza nessuna vergogna, istrione, traditore, compagno e chi più ne ha più ne metta. UN MITO. Ancora più macchiettistico che nei due precedenti capitoli, più dinoccolato e dandy, più fumettistico e "gommoso", Johnny Depp riesce a migliorarsi ancora una volta.

Moltissime le scene degne di nota, sopra tutte il duello con sposalizio a passo di danza e ovviamente il SUPER cameo di Keith Richards, ed è anche partito l'applauso al suo ingresso!
Ad aiutare i ragazzacci di Verbinski accorrono infatti i buoni padri, quello trapassato di Elizabeth, quello dannato di Will e quello ston(e)-ato di Jack, dispensatori di saggezza e conoscenza… ma fino ad un certo punto, ovvio!

Incredibile l'ultima mezz'ora, dove lo scontro tra la Perla Nera e l'Olandese Volante all'interno di un enorme vortice marino, sembra non smettere mai, con al suo interno situazioni paradossali di ogni tipo e con effetti speciali che sono grandiosi.
Scena migliore del film: Lord Beckett in ralenty accerchiato dai frammenti di legno della propria nave presa a cannonatte, da togliere il fiato per la sua bellezza.
Per non parlare dell'omaggio a Sergio Leone nel "faccia a faccia western" tra tutti i protagonisti della pellicola su un atollo in mezzo all'ocenao.

E’ vero, la trilogia dei pirati forma il blockbuster perfetto.

Ai confini del mondo è il capitolo più surreale, più calcato, più bambinesco, più spettacolare e più macabro dei tre film, dove i doppi giochi più vili si commentano con una battuta, le citazioni si sprecano, i cuori si trafiggono e si rimpiazzano, e la fantasia straborda e colpisce come i cannoni dei velieri.

Straconsigliato a chi ha apprezzato il primo episodio, e chi è giustamente curioso di vedere la seconda parte del Forziere Fantasma (è indubbio, fa un unico film con questo).

E mentre ancora una volta Jack sfodera il suo orgoglio pirata brindando alla prossima rotta e salpando a suo modo nell’oceano… Viene da pensare anche a noi:

Mira all'orizzonteeeeeeee!


Ps: e non muovetevi fino alla fine dei titoli di coda… La vera scena finale è lì!

Nessun commento: