lunedì 16 aprile 2007

Film al cinema: The Illusionist

Quando alla fine di un film, appena iniziano ad accendersi le luci nella sala, la prima cosa che pensi è un: Mah… non è un buonissimo segnale!

Insomma, il film è carino, si lascia vedere… ma non mi ha coinvolto, non mi ha avvolto (forse rende meglio come verbo) come aveva fatto The Prestige e tutto sommato è relativamente banale. Il paragone va fatto, visto il tema magico comune, ma si risolve presto con una netta preferenza per il film di Nolan, grazie ad una regia più sicura, una storia molto ma molto più pregna e un cast meglio assortito. Qui tutto sembra sottotono, a parte una fotografia stupenda e una colonna sonora (Glass!) che si fa ricordare. Le atmosfere antichizzate e rarefatte, virate al giallo e al rosso sono perfette, così come la ricostruzione della Vienna d’epoca, che non è l’atmosfera gelida e intellettuale del film di Nolan, ma tende al melò. Cosa non funziona secondo me? L’approccio alla magia in questo caso non mi ha convinto.

In The prestige tutto era “razionalizzato”, il trucco svelato (almeno quelli sul palcoscenico) e la magia più grande che racchiudeva tutto, con finale a sorpresa per questo riuscito e ben diluito su tutta la pellicola. Qui è lodevole il fatto che si sia scelto un approccio diverso, in cui Ed Norton – Eisenheim fa cose incredibili e magie impossibili, e nessuna di queste viene spiegata, quindi è sottolineata l’ambiguità di questo illusionista, probabilmente vero conoscitore dell’arte soprannaturale, ma è evidenziata talmente tanto che lo spettatore è poco partecipe alla vicenda. Non essendoci trucchi comprensibili, si vedono solo belle immagini (e sono davvero belle sia chiaro, con dei tocchi di surrealismo e di effetti speciali congeniali che meritano in effetti) e questo limita il tutto, frena il pathos, e non ci fa sembrare simpatico Edward Norton. La storia poi è fintamente complicata, cioè si complica soltanto quando vuole sbrigliare tutti i nodi in un finale che sembra scritto col fiatone. Gli ultimi 5 minuti risolvono ogni dubbio, e anche se “tutto torna” (e comunque non è così chiaro) è approssimativo volere chiudere due ore di film così frettolosamente. Se poi io stesso ho pensato che il finale era piuttosto prevedibile… Diciamo che no, non va bene!

E allora.. allora ha dei pregi e dei difetti, non è imperdibile, però si lascia vedere, in compenso può anche irritare e per tutto quello che ho detto si fa anche dimenticare presto. Lodevole comunque Norton (anche se ripeto molto "distante"), presenza prettamente fisica la Biel e... ho trovato un attore secondo me sopravvalutato: Paul Giamatti, qui capo della polizia di Vienna. Nel primo tempo congeniale, nel secondo tempo tra smorfie e discorsi viene voglia di vederlo investito da una carrozza!

Se vi interessa il genere comunque non perdetevi The Prestige, mi ripeto: uno dei migliori film degli ultimi anni, un gioiello e quello sì davvero DA VEDERE! ;)




2 commenti:

Anonimo ha detto...

the prestige ha dalla sua nolan, che non è poco.

Diè ha detto...

Esatto... direi che è tantissimo. Un signor regista, pochi film, tutti straordinari e del tutto fuori dagli schemi.