venerdì 27 aprile 2007

Film al cinema: Number 23

La vita ordinaria di Walter Sparrow, modesto accalappiacani, è scossa da un libro regalatogli per il compleanno dalla moglie. Intitolato "Il numero 23", il romanzo diventa un'ossessione per l'uomo, che trova una serie di connessioni, tutte nel segno del famigerato numero, tra se stesso e il detective Fingerling, protagonista del libro. Le cose si faranno complicate per Walter quando, del tutto persuaso che il racconto parli di lui, comincerà a farsi condizionare dal narrato al punto da mettere in pericolo la propria vita e quella dei propri cari.


Al di là delle numerologie e delle connessioni al numero (tutto sommato è comunque solo un “pretesto” a dispetto del trailer che ne sfrutta il mistero) Number 23 è un thriller-soprannaturale valido, buon esempio di entertainment condito da tensione a più livelli con diversi piani di narrazione, ognuno strutturato sopra gli altri senza “crolli”, valido e consigliato a chi piace il genere.

Non perfetto (Il seme della follia di Carpenter è comunque lontano, così come la claustrofobia del meraviglioso Pi greco-Il teorema del delirio di Aronofsky) ma neanche risibile come può sembrare leggendo il plot o di primo impatto.

Bellissima la fotografia che si adatta alle diverse situazioni (torna Matthew Libatique, lo stesso di The Fountain e Inside Man) e l’ambientazione (quella tranquilla domestica, quella onirica con i colori più saturi della carta stampata in cui si proietta il personaggio).
Schumacher diversifica stilisticamente i due universi che caratterizzano il film, in particolare quello letterario di Fingerling che risulta onirico e surreale, un'ambientazione favolistica e al tempo stesso dark, delineata con movimenti di macchina e montaggio molto veloci, colori plumbei e opprimenti, da noir metropolitano, e uno sviluppo temporale della vicenda assai tortuoso. L'altro universo, la vita di Sparrow, è girata in maniera molto classica, con una fotografia calda, scenografia e costumi semplici e realistici. Il continuum tra i due mondi è dato dagli attori che incarnano i vari personaggi nelle due diverse realtà. Questa diversificazione dissemina indizi per l'agnizione finale, alla quale si arriva nella seconda parte del film con una serie di spiegazioni che mettono al loro posto tutte le tessere del puzzle.

Joel Schumacher, tra pellicole più riuscite e altre meno (primo caso: Il cliente, Veronica Guerin, Un giorno di ordinaria follia, Phone Booth – secondo caso: Il fantasma dell’oepera, 8 mm), si dimostra buon artigiano, che svolge i suoi compiti con impegno, magari senza troppa originalità ma insomma, ci si accontenta.

Cast notevole: Jim Carrey se la cava anche in questa veste più dark, e davvero bene:
abile nell'alternare registri diversi in un doppio ruolo (il protagonista e il personaggio del libro) che richiedeva particolare attenzione e capacità mimetiche non indifferenti.
Brava anche Virginia Madsen (Sideways). Entrambi impegnati in ruoli sdoppiati e diversissimi: Carrey nei panni del dimesso Walter ma anche del cinico e stropicciato Fingerling, la Madsen in quelli della moglie pratica e premurosa e in quelli conturbanti di Fabrizia, la mora tutta curve.





La mitologia legata al numero 23, con date, coincidenze ed eventi tutti collegati in un modo o nell'altro a questo "magico" numero, si va a sommare a un elemento da sempre presente nel genere fantastico quale quello della paranoia, dell'incerto confine che separa la ricerca della verità dall'ossesione.
L’enigma di questo numero si riferisce all’ idea che tutti gli incidenti e gli eventi che avvengono nel mondo siano direttamente collegati con il 23.... per chi ci crede:


Ogni genitore contribuisce al DNA del bambino con 23 cromosomi.
Ci vogliono 23 secondi perché il sangue circoli in tutto il corpo.
Negli esseri umani, il ventitreesimo cromosoma determina il genere sessuale.
Ci sono 23 lettere nell’alfabeto latino.
Giulio Cesare, quando è stato assassinato, è stato colpito da 23 coltellate.
L’asse della terra è inclinato di 23,5 gradi (5 è 2 + 3)
I Cavalieri Templari avevano 23 Gran Maestri.
William Shakespeare è nato il 23 aprile 1564 ed è morto il 23 aprile 1616.
I calendari degli antichi egizi e dei sumeri cominciavano il 23 luglio.
11 settembre 2001: 11 + 9 + 2 + 1 = 23
Il Titanic è affondato la mattina del 15 aprile 1912 (4 + 1 + 5 + 1 + 9 + 1 + 2 = 23)
I Maya erano convinti che il mondo sarebbe finito il 23 dicembre 2012 (20 + 1 + 2 = 23)
La società di produzione di Jim Carrey si chiama JC23 Entertainment
La distanza del centro di Marte dalla sua luna più vicina è di 23.500 chilometri.
230 persone sono morte sul volo TWA 800.
Kurt Cobain è nato nel 1967: 1+9+6+7 = 23 , ed è morto nel 1994: 1+9+9+4 = 23.
Le lettere nei nomi di Joel Schumacher e Jim Carrey, sommate tra loro, danno come risultato 23.
Le lettere nei nomi di Virginia Madsen e Jim Carrey, sommate tra loro, danno come risultato 23. Charles Manson è nato il 12 novembre (11 + 12 = 23)

1 commento:

Anonimo ha detto...

Complimenti per il blog, verrò a visitarlo più spesso per tenermi aggiornato sui film! Comunque ho letto da qualche parte che, sempre riferito al 23, si sono rifatte altre produzioni cinematografiche/ televisive. Ad esempio Lost, dove lo sciagurato aereo parte dal Gate 23, un gruppo di 23 persone si salva su una parte dell'isola e qualche altro riferimento.
Se il film nel lungo periodo non rimarrà memorabile, almeno il numero 23 qualche ricordo lo farà ritornare alla mente.

Ciao!