sabato 28 aprile 2007
Film (da non vedere) al cinema: Perfect Stranger
venerdì 27 aprile 2007
Film al cinema: Number 23
Al di là delle numerologie e delle connessioni al numero (tutto sommato è comunque solo un “pretesto” a dispetto del trailer che ne sfrutta il mistero) Number 23 è un thriller-soprannaturale valido, buon esempio di entertainment condito da tensione a più livelli con diversi piani di narrazione, ognuno strutturato sopra gli altri senza “crolli”, valido e consigliato a chi piace il genere.
Non perfetto (Il seme della follia di Carpenter è comunque lontano, così come la claustrofobia del meraviglioso Pi greco-Il teorema del delirio di Aronofsky) ma neanche risibile come può sembrare leggendo il plot o di primo impatto.
Bellissima la fotografia che si adatta alle diverse situazioni (torna Matthew Libatique, lo stesso di The Fountain e Inside Man) e l’ambientazione (quella tranquilla domestica, quella onirica con i colori più saturi della carta stampata in cui si proietta il personaggio).
Schumacher diversifica stilisticamente i due universi che caratterizzano il film, in particolare quello letterario di Fingerling che risulta onirico e surreale, un'ambientazione favolistica e al tempo stesso dark, delineata con movimenti di macchina e montaggio molto veloci, colori plumbei e opprimenti, da noir metropolitano, e uno sviluppo temporale della vicenda assai tortuoso. L'altro universo, la vita di Sparrow, è girata in maniera molto classica, con una fotografia calda, scenografia e costumi semplici e realistici. Il continuum tra i due mondi è dato dagli attori che incarnano i vari personaggi nelle due diverse realtà. Questa diversificazione dissemina indizi per l'agnizione finale, alla quale si arriva nella seconda parte del film con una serie di spiegazioni che mettono al loro posto tutte le tessere del puzzle.
Joel Schumacher, tra pellicole più riuscite e altre meno (primo caso: Il cliente, Veronica Guerin, Un giorno di ordinaria follia, Phone Booth – secondo caso: Il fantasma dell’oepera, 8 mm), si dimostra buon artigiano, che svolge i suoi compiti con impegno, magari senza troppa originalità ma insomma, ci si accontenta.
Cast notevole: Jim Carrey se la cava anche in questa veste più dark, e davvero bene:
abile nell'alternare registri diversi in un doppio ruolo (il protagonista e il personaggio del libro) che richiedeva particolare attenzione e capacità mimetiche non indifferenti.
Brava anche Virginia Madsen (Sideways). Entrambi impegnati in ruoli sdoppiati e diversissimi: Carrey nei panni del dimesso Walter ma anche del cinico e stropicciato Fingerling, la Madsen in quelli della moglie pratica e premurosa e in quelli conturbanti di Fabrizia, la mora tutta curve.
La mitologia legata al numero 23, con date, coincidenze ed eventi tutti collegati in un modo o nell'altro a questo "magico" numero, si va a sommare a un elemento da sempre presente nel genere fantastico quale quello della paranoia, dell'incerto confine che separa la ricerca della verità dall'ossesione.
L’enigma di questo numero si riferisce all’ idea che tutti gli incidenti e gli eventi che avvengono nel mondo siano direttamente collegati con il 23.... per chi ci crede:
Ogni genitore contribuisce al DNA del bambino con 23 cromosomi.
Ci vogliono 23 secondi perché il sangue circoli in tutto il corpo.
Negli esseri umani, il ventitreesimo cromosoma determina il genere sessuale.
Ci sono 23 lettere nell’alfabeto latino.
Giulio Cesare, quando è stato assassinato, è stato colpito da 23 coltellate.
L’asse della terra è inclinato di 23,5 gradi (5 è 2 + 3)
I Cavalieri Templari avevano 23 Gran Maestri.
William Shakespeare è nato il 23 aprile 1564 ed è morto il 23 aprile 1616.
I calendari degli antichi egizi e dei sumeri cominciavano il 23 luglio.
11 settembre 2001: 11 + 9 + 2 + 1 = 23
Il Titanic è affondato la mattina del 15 aprile 1912 (4 + 1 + 5 + 1 + 9 + 1 + 2 = 23)
I Maya erano convinti che il mondo sarebbe finito il 23 dicembre 2012 (20 + 1 + 2 = 23)
La società di produzione di Jim Carrey si chiama JC23 Entertainment
La distanza del centro di Marte dalla sua luna più vicina è di 23.500 chilometri.
230 persone sono morte sul volo TWA 800.
Kurt Cobain è nato nel 1967: 1+9+6+7 = 23 , ed è morto nel 1994: 1+9+9+4 = 23.
Le lettere nei nomi di Joel Schumacher e Jim Carrey, sommate tra loro, danno come risultato 23.
Le lettere nei nomi di Virginia Madsen e Jim Carrey, sommate tra loro, danno come risultato 23. Charles Manson è nato il 12 novembre (11 + 12 = 23)
martedì 24 aprile 2007
Horror dvd
Bhè, uno è stato perlomeno piacevole da vedere, l'altro... decisamente no!
Non aprite quella porta - L'inizio racconta la "nascita" di Leatherface, i primi "approcci" con la civiltà, la sua famiglia e le mattanze che poi lo avrebbero contraddistinto.
Il film non è molto originale, in pratica è il remake del remake The Texas Chainsaw massacre di qualche anno fa (direi buonissimo remake dell'originale cult di Tobe Hopper) con Jessica Biel, ne riprende le atmosfere malate e i personaggi deviati, ma il risultato è abbastanza valido, i momenti di tensione ci sono, e anche gli attori se la cavano... Bella anche l'idea di far leva sulla guerra in Vietnam, e insomma, se vi piace il genere è un buon film!
Il Prescelto - The wicker man invece... uno scempio!
Brutto, brutto… ma cosa dico, bruttissimo! Il vero scult della stagione!!! Nicolas - monofaccia - Cage agghiacciante, il suo peggiore, e il che è tutto dire! regia inesistente...
Neil La Bute che aveva fatto Betty Love e Possession sembra essersi drogato prima, durante e forse dopo le riprese...
Mamma mia, ci sono delle scene che sono ridicolissime, altro che cappotted.. il bello è che non vorrebbero esserlo affatto! Una vera sola, con la S maiuscola.
Ellen Burstyn versione Braveheart è trashissima!
Lelee Sobiesky e Frances Conroy (Six feet Under)… ma cosa ci fanno in una boiata simile? Spero le abbiano pagate bene almeno! E alla fine pure una comparsata di James Franco… ma crischto!
In un aggettivo: imbarazzante.
lunedì 23 aprile 2007
Film al cinema: Svalvolati on the road
domenica 22 aprile 2007
Insensitive
sabato 21 aprile 2007
Film al cinema: Sunshine
2057: il Sole sta morendo. Il genere umano, prossimo alla completa estinzione, ripone le sue ultime speranze nell'Icarus II, una nave spaziale armata con un ordigno nucleare necessario per riattivare la stella. Durante il viaggio, l'equipaggio riceve però un misterioso segnale proveniente dall'Icarus I, scomparsa in una missione analoga sette anni prima a causa di un incidente…
Premessa: personalmente sentivo proprio il “bisogno” di un film di genere come Sunshine, nel senso che si tratta di un saldo esempio di film di fantascienza: pura, netta. Senza divagazioni nell’horror, senza sconfinamenti in sentimentalismi, senza zone misticheggianti.
Premessa numero due: letto quanto ho scritto sopra, Sunshine piacerà tantissimo a chi ama il genere, a chi si appassiona alle vicende scientifico-razionali di un’equipaggio spaziale, a chi ama film come Solaris o Odissea nello spazio, a chi segue con passione l’incedere dei rapporti umani in un contesto che di umano ha poco o nulla.
In certi punti poi Sunshine mi ha ricordato Mission to Mars (Brian de Palma e la fantascienza, praticamente detestato da tutti e invece affascinante e audace tentativo di una fantascienza d'autore) e nel secondo tempo similitudini con il bellissimo Punto di non ritorno – Event Horizon.
Fin dall’inizio Boyle ci teletrasporta su un’astronava già in viaggio, anzi, in viaggio da circa 7 anni. Non ci sono prologhi né scritte, solo una breve voce off che delinea il tentativo della missione, che si avvia al compimento.
Non c’è possibilità di comunicazione ormai, le intereferenze solari non permettono le comunicazioni, l'equipaggio è stanco, ansioso, isolato, solo.
Sunshine è fatto di attese e sospensioni, le atmosfere rarefatte nel cosmo, la nave spaziale e le psicologie dei protagonisti sono in primissimo piano, insieme a bellissimi momenti di coraggio, alle fredde percentuali di riuscita della missione, all'ossigeno da dilazionare, tra sensi di colpa, conflitti interni e ansietà, numeri e calcoli per salvare la vita (degli astronauti – del’umanità), per scampare alla morte, e i membri della Icarus 2 (esiste una Icarus 1…) che viaggiano “sopra una bomba verso il Sole”.
8 personaggi multietnici, l’universo, il sole, un’astronave, una missione e gli imprevisti.
Danny Boyle è uno dei registi più eclettici che ci siano, passa dall’horror (28 giorni, zombie movie da applausi) alla fantascienza, al film da camera (penso a Millions) alle sue prime pellicole cult (Trainspotting e Piccoli omicidi tra amici), sempre con buoni risultati, e questo non è da tutti. Sua una regia asciutta, salda, claustrofobia, con momenti che sono davvero d’impatto e che rimangono impressi (l’incipit, l’incontro con Mercurio, il rapporto con l’Astro, la stupenda sequenza finale… ma ce ne sono altre).
Bel cast: in un film centrato sulle inquietudini e le lacerazioni di un gruppo di persone non poteva essere altrimenti! Tutti gli attori sono diretti in maniera interessante, e nessun personaggio appare banale, o come si dice, tagliato con l’accetta: Chris Evans non è lo spaccone bambino dei Fantastici 4 ma è un “tosto” d’altri tempi, Rose Byrne bella e fragile, Michelle Yeoh carismatica e Cillian Murphy il vero protagonista.
Sunshine è un film fascinoso, ricercato, ambizioso e coraggioso nel suo essere moderno ma allo stesso tempo dal sapore della fantascienza classica.
Tutti questi lati positivi fanno perdonare alcune cadute di tono nel secondo tempo che forse sono troppo frettolose per la chiusura del film.
La prova spaziale di Boyle è riuscita, così come l'omaggio a Kubrick e Tarkovsky.
La quiete siderale e la rassegnata disperazione del gruppo di astronauti riporta ancora una volta l'uomo dinanzi alla grandezza sconfinata di un Universo se non ostile, certamente silenzioso e indifferente alle sorti dell'umanità.
E intanto il Dio Sole sta a guardare….
The wreckoning
Ho trovato anche questo, magari dal titolo non vi dice nulla, ma ascoltatela, magari ve la ricordate! ;)
venerdì 20 aprile 2007
Film al cinema: L'ombra del potere
giovedì 19 aprile 2007
Film al cinema: L'ultimo inquisitore
Il ritorno di Milos Forman lascia con l’amaro in bocca per il film che poteva essere, anzi, per il capolavoro che poteva essere e che invece non è, restando imploso in sé stesso, in troppi sottotesti e forse con troppe ambizioni, alcune lecite e ben sviluppate, altre che invece sovraccaricano la storia.
Il risultato è uno di quei filmoni storici “come non se ne fanno più”, con ottime ricostruzioni della Spagna a cavallo tra due secoli, tra Inquisizione e Illuminismo, fede e ragione, nella morsa di sangue fra monarchia e rivoluzione, il tutto narrato attraverso diversi punti di vista: il pittore Goya, la sua musa Ines, la famiglia di lei, l’ambiguo padre Lorenzo…
Tutto questo è molto appetibile, ma cosa non giova al film? Cosa ne rallenta la messa in moto? Una narrazione convenzionale e l’idea di un’opera purtroppo un po’ confusa, riuscita in pieno nel dettaglio, nella singola scena, nel momento limitato alla singola scena, ma non nel complesso, il quadro generale è sfuggevole, si perde qua e là e soprattutto sbanda di molto dopo il salto temporale di metà film.
Cosa si ricorda di questo Goya’s Ghost?
Una sequenza finale da antologia che incanta e lascia basiti per la sua resa (il vero Milos Forman è lì, in quello sguardo, in quelle mani che si tengono, in quella carrozza e in quella cantilena di bambini….), i titoli di testa con le “pitture nere” di Goya, inquietanti e angosciose nella loro crudeltà tra l’ironia e la critica sociale dei tempi, le sequenze del pittore al lavoro (sia nella preparazione minuziosa dell’acquaforte, sia nelle pennellate tra laboratorio e palazzo imperiale) e …una luce, una ragazza, una donna:
La adoro con tutte le mie forze, e non sono di parte se dico che in questo film è fenomenale. Interpretazione perfetta, addirittura tre (ripeto, tre!) ruoli in un solo film, e tutti coinvolgenti, appassionanti, addirittura commoventi per la loro tragicità e dolore umano. La ragazza timida aristocratica, la donna perseguitata dall’Inquisizione in preda al delirio, la prostituta che cerca solo il migliore cliente. Le migliori pennellate del regista e della sceneggiatura sono tutte per lei.
Sleeping satellite
Your heart is an empty room...
till the embers smoke on the ground...
And start new
when your heart is an empty room
With walls of the deepest blue...
Home's face:
how it ages when you're away
Spring blooms
and you find the love that's true
But you don't know what now to do
Cause the chase is all you know
And she stopped running months ago
And all you see
is where else you could be
when you're at home
Out on the street
are so many possibilities
to not be alone...
The flames and smoke
climbed out of every window
And disappeared
with everything that you held dear
and you shed
not a single tear
for the things that you didn't need
'Cause you knew you were finally free
'Cause all you see
is where else you could be
when you're at home
Out on the street
are so many possibilities
to not be alone
And all you see
is where else you could be
when you're at home
there on the street
are so many possibilities
to not be alone...
Death Cab For Cutie
lunedì 16 aprile 2007
Studio Aperto, il tg giovine!
La polpetta è sempre quella: si inizia con i drammi: omicidi, stragi del sabato sera, malasanità, stupri o rapine, cronaca nera nerissima del giorno. Il tutto condito con un'enfasi che i melodrammi più drammatici se la sognano. Della serie: con quale coraggio vanno da una madre che ha perso un figlio a chiedere “Signora come si sente?” lo sanno solo loro.
Poi si passa al meteo, magari con un sorriso: se c’è freddo perché c’è freddo, se c’è caldo perché caldo, se non piove perché non piove, se fa caldo fa troppo caldo, se c'è nebbia non si vede una cippa e delle auto si sente solo il rumore, se piove allora diluvia e passa Noè con l'arca, se grandina i chicchi sono grandi come delle meteore di Armageddon, se le verdure non crescono crolla la Borsa di Hong Kong, se di nuovo splende il sole tutti al mare a febbraio in costumino due pezzi (e magari ci attaccano subito subito il servizio Moda mare al solleone! ).
Apparizione della politica: 30 secondi. Non si capisce un cacchius.
Parentesi Youtube: ogni giorno un servizio finto intellettuale. Esauriti giustamente la decina di casi di bullismo,ormai si mettono a parlare dei gavettoni fatti al mare dai bimbi delle medie.
Poi la data del giorno è pari di solito tocca ad un servizio su Kate Moss con tutte le marachelle da bimba cattiva che combina, se è dispari di solito c’è la Bellucci o la Marini in interviste esclusive per dire che nella loro vita tutto è ok nonostante dei momenti poco felici.
La cosa più bella sono i servizi monotematici con sempre le stesse identiche immagini: si parla della Ferilli? Viene messo lo strip fatto quando la Roma vinse lo scudetto.
C'è la Bellucci? Foto calendario con lei nella vasca da bagno e la sigaretta in bocca, sempre quella, insieme al backstage in cui si tiene le tette.
Elisabetta Canalis? Immagini backstage del calendario coi capelli al vento e il vestito svolazzante in Sardegna.
Elenoire Casalegno? Solo e sempre le foto di lei tigrata panterona.
Anna Falchi che ripete sempre lo spogliarello come la Loren e si tuffa nella fontana di Trevi, praticamente ogni settimana!
La Hunziker? Il servizio stile pin up con palloncini e rossetto. SEMPRE!
E il tutto condito col SIMPATICISSIMO effetto sonoro dello scatto: click click click click!
Ci sta anche il buon Lapo, tra una sniffata, una botta a un trans, un atto di dolore e un paio di occhiali nuovo. Ultimamente c’è Vallettopoli con effetti disastrosi sulla struttura della trasmissione perché spesso le veline aprono il tg, e dopo sarebbe troppo rimetterle!
Parentesi Grande Fratello.
Di nuovo il meteo… eh si una volta sola non basta…il tempo cambia ogni 5 minuti in Italia si sa… Bisogna aggiornare, chi può dire dove andranno quegli antipatici nuvoloni!
E poi, l'apoteosi: i servizi strappalacrime sugli animali.
Il povero cagnolino abbandonato in autostrada, o sul labrador preso a calci da un alieno oppure sul gatto che si è smarrito sul tetto mentre aspettava che la padrona tornasse dal supermercato, la volpe che non torna al villaggio, il criceto che precipita dal terrazzo e il condominio lo piange disperato, poi ancora il delfino con la pinna mozzata e la tartaruga che riesce a chiamare il padrone con i suoi versi. Il tutto con delle musiche di sottofondo che ... che non si possono commentare!
Esempio: http://www.youtube.com/watch?v=uKPztqaIzBE&mode=related&search= http://www.youtube.com/watch?v=0dPS-EHl-FE
Tutto con la voce rotta dal pianto della giornalista che in pratica si dà le testate contro il muro per essere davvero sofferente e le interviste tarocche ai bambini che dicono che gli dispiace e non mangiano più senza il loro cucciolo e si ammalano. Roba che neanche ET è riuscito a farci lacrimare così copiosamente!
Ogni tanto ci sta anche il “servizio su un servizio” di Striscia o delle Iene... Incursione a sorpresa negli studi Mediaset con musichetta dance del momento: un periodo era un continuo usare KT Tunstall!
Fin qui i servizi... e ne parliamo del loro SLENGHHH?
E' tutto un susseguirsi di imperativi del tipo: Guardate qui! Ascoltate questa! Sentite qua!
E dopo cadenzano l'imperdibile notizia con una lentezza e scandendo le parole manco fossimo dei ritardati:
Sentite l'ultima --- questa è la blogger --- più --- anziana --- del ---- mondo ---- Pensate ha --- 95 anni----Con delle pause che manco Guendix!
Attendendo con ansia il servizio sul tormentone estivo che già da maggio fa capolino tra i titoli di testa, posso solo urlare...
Lunga vita a Studio Aperto!
Film al cinema: The Illusionist
Insomma, il film è carino, si lascia vedere… ma non mi ha coinvolto, non mi ha avvolto (forse rende meglio come verbo) come aveva fatto The Prestige e tutto sommato è relativamente banale. Il paragone va fatto, visto il tema magico comune, ma si risolve presto con una netta preferenza per il film di Nolan, grazie ad una regia più sicura, una storia molto ma molto più pregna e un cast meglio assortito. Qui tutto sembra sottotono, a parte una fotografia stupenda e una colonna sonora (Glass!) che si fa ricordare. Le atmosfere antichizzate e rarefatte, virate al giallo e al rosso sono perfette, così come la ricostruzione della Vienna d’epoca, che non è l’atmosfera gelida e intellettuale del film di Nolan, ma tende al melò. Cosa non funziona secondo me? L’approccio alla magia in questo caso non mi ha convinto.
In The prestige tutto era “razionalizzato”, il trucco svelato (almeno quelli sul palcoscenico) e la magia più grande che racchiudeva tutto, con finale a sorpresa per questo riuscito e ben diluito su tutta la pellicola. Qui è lodevole il fatto che si sia scelto un approccio diverso, in cui Ed Norton – Eisenheim fa cose incredibili e magie impossibili, e nessuna di queste viene spiegata, quindi è sottolineata l’ambiguità di questo illusionista, probabilmente vero conoscitore dell’arte soprannaturale, ma è evidenziata talmente tanto che lo spettatore è poco partecipe alla vicenda. Non essendoci trucchi comprensibili, si vedono solo belle immagini (e sono davvero belle sia chiaro, con dei tocchi di surrealismo e di effetti speciali congeniali che meritano in effetti) e questo limita il tutto, frena il pathos, e non ci fa sembrare simpatico Edward Norton. La storia poi è fintamente complicata, cioè si complica soltanto quando vuole sbrigliare tutti i nodi in un finale che sembra scritto col fiatone. Gli ultimi 5 minuti risolvono ogni dubbio, e anche se “tutto torna” (e comunque non è così chiaro) è approssimativo volere chiudere due ore di film così frettolosamente. Se poi io stesso ho pensato che il finale era piuttosto prevedibile… Diciamo che no, non va bene!
E allora.. allora ha dei pregi e dei difetti, non è imperdibile, però si lascia vedere, in compenso può anche irritare e per tutto quello che ho detto si fa anche dimenticare presto. Lodevole comunque Norton (anche se ripeto molto "distante"), presenza prettamente fisica la Biel e... ho trovato un attore secondo me sopravvalutato: Paul Giamatti, qui capo della polizia di Vienna. Nel primo tempo congeniale, nel secondo tempo tra smorfie e discorsi viene voglia di vederlo investito da una carrozza!
Se vi interessa il genere comunque non perdetevi The Prestige, mi ripeto: uno dei migliori film degli ultimi anni, un gioiello e quello sì davvero DA VEDERE! ;)
domenica 15 aprile 2007
Ultimo film visto in dvd: Lucio Fulci
On the television, by night!
Ecco, appena finito di vedere su Italia1 Alien3.
Adoro la saga di Ripley, tutti e 4 i capitoli, ed è strano che una serie di film con ben 4 registi diversi e dai toni più disparati abbia comunque mantenuto una sorta di continuità e di "filo" che non ha mai deluso, almeno parlo per me che ho apprezzato tutte le pellicole!
Netta ovazione per il primo di Ridley Scott: epocale, storico, mitico insomma. Una vera svolta nel genere, una donna protagonosta, un alieno assassino dal sangue acido, droidi e la scena da antologia della "nascita" del pargolo alieno con fuoriuscita direttamente dalla pancia del povero malcapitato.... Che poi penso anche alla parodia in Balle Spaziali, ahaha bellissima! ^^
Mother bastardaaaaa!!!
Rapporto finale del veicolo spaziale commerciale Nostromo, da parte del terzo
ufficiale. Gli altri componenti dell'equipaggio sono morti... Carico e nave sono
distrutti.
Aliens by James Cameron: quando un sequel può competere e alla grande con l'originale. Ma Cameron ci ha abituato a sequel che sono stratosferici (Terminator 2 vi dice nulla?) e qui non si smentisce affatto... scena assurde, effetti specialissimi, la macchina robotica in cui si infila Ripley (poi ripresa dai sequel di Matrix per la difesa di Zion) e... la mammina!
Siete sull'ascensore per l'inferno, in discesa!
Alien3 per David Fincher è stato il vero trampolino prima dell'apoteosi di Seven: un film sporco, sudato, violento, duro, Ripley con lo scalpo nel profondo "buco di culo" della colonia penale e un finale omaggio a Terminator 2 da senza parole!
Fino alla Clonazione, quello che poteva essere fin dal titolo un film scult che in realtà è la degna conclusione di una saga incredibile: Jean Pierre Jeunet (quello del Favoloso mondo di Amelie!) che ingaggia anche Winona Ryder (stupenda) tra mostri, rapporti umani e rapporti alieni, e un finale che chiude il cerchio:
Finalmente, sono a casa.
You're welcome!
Inizio così... Alla faccia della banalità!
Ma vabbè, sono anche le 4 del mattino e sono mezzo febbricitante (che bella parola! eheh)... quindi, va bene così su, che tanto i primi post non li calcola mai nessuno!
Questo è il mio blog, praticamente metto le cose in chiaro: non troverete argomenti seri, ve lo giuro! Non voglio neanche iniziare post del tipo: sto maleee aiuto che dolooore... NU.
Vi dico cosa troverete:
- recensioni di film
-trailer
-commenti a dvd, televisione, reality, serie tv
-tuffi nel passato, vecchie canzoni, giocattoli e cartoni animati della nostra infanzia
-cappottamenti e cazzeggi
-varie ed eventuali!
Meglio mettere le cose in chiaro! Ahaha! ^^
Detto questo vi saluto, e inizio a scoprire il magico mondo del blogger...
Un ringraziamento sentuito a Jessica Doll per la gif brilliance di benvenuto... Chi sia Jessica Dolls non lo so, di primo impatto sa tanto di un negozio on line di bambole gonfiabili, ma scopritelo voi! :D
Diè